Onorevoli Colleghi! - Le «città nuove», sorte a partire dal 1932, hanno rappresentato e rappresentano tuttora un esempio di urbanistica e di architettura razionalista che il mondo intero ci invidia. Esse infatti hanno avuto il raro merito di saper coniugare tradizione e modernità, sviluppo del territorio e salvaguardia dell'ambiente, in un quadro di organico connubio tra presenza antropica e paesaggio.
      Le città di fondazione, oggi come allora, possono considerarsi tra le più significative realizzazioni dell'architettura del '900. In esse si riuscirono a coniugare alcune delle più ardite intuizioni di un'intera generazione di giovani e geniali architetti, da Mazzoni a Piccinato. Ogni edificio fu dimensionato, per forma, contenuto e proporzioni, alla funzione civica che gli era assegnata.
      Lo stesso genio, la stessa ispirazione, la stessa volontà di intervenire sul territorio trovarono espressione un po' ovunque, dal Lazio alla Sardegna, dalla Sicilia al Friuli Venezia-Giulia, sino anche fuori dall'Italia.
      Basate su un accorto equilibrio fra lucida espressività del volume architettonico e forza simbolica della decorazione, del fregio, dell'affresco interno, le città di nuova costruzione ispirarono lo sforzo congiunto di artisti mirabili, da Cambellotti a Sironi. Non per niente a decine,

 

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anzi, a centinaia, docenti e studenti di architettura si recano a Latina e a Sabaudia per ammirare dal vivo, nonostante i danni arrecati dall'irresponsabile abusivismo edilizio degli anni sessanta e settanta, questi capolavori del razionalismo italiano.
      Con la presente proposta di legge si intende, pertanto, promuovere il recupero e la valorizzazione delle città e dei nuclei di fondazione concepiti con un progetto unitario tra gli anni venti e quaranta del ventesimo secolo, ancorché realizzati in epoca successiva.
      Dal momento che il primo presupposto della conservazione è la conoscenza, si rende necessario intraprendere ogni idonea iniziativa, anche sul piano legislativo, per diffondere questo importante patrimonio storico-artistico italiano. Solo in questo modo, infatti, è possibile recuperare le testimonianze di una delle più pregevoli stagioni dell'architettura e dell'urbanistica e, nello stesso tempo, mantenere l'identità culturale del territorio.
      In particolare, la proposta di legge - composta da sette articoli - prevede lo stanziamento di fondi per il recupero, la salvaguardia e il restauro dei beni architettonici delle città e dei nuclei di fondazione, nonché del patrimonio edilizio esistente. A ciò si accompagna un riconoscimento per i progetti di sviluppo locale che contribuiscono al rilancio turistico, produttivo ed economico delle aree interessate (articolo 4).
      L'attività di valorizzazione culturale delle città di fondazione si esplica essenzialmente tramite una serie di attività che vanno dalla realizzazione di studi e di ricerche nel campo urbanistico e architettonico alla promozione di eventi, mostre e convegni, dall'istituzione di laboratori, centri di documentazione o cantieri scuola all'elaborazione di progetti mirati al potenziamento dei servizi culturali già presenti sul territorio (articolo 5). A tale fine sono previste erogazioni a favore di soggetti pubblici e privati.
      Le città e i nuclei di fondazione - il cui patrimonio è dichiarato di preminente interesse nazionale - sono individuati in un apposito elenco allegato alla proposta di legge (tabella A). Tale inventario - arricchito di ulteriori elementi aggiuntivi - è il frutto di un lavoro elaborato dallo scrittore Antonio Pennacchi e dallo storico dell'arte Carlo Fabrizio Carli in occasione della mostra che si è tenuta nel 2002 a Roma dal titolo «Metafisica costruita: le città di fondazione degli anni trenta dall'Italia all'Oltremare». L'iniziativa venne realizzata con il fondamentale contributo della regione Lazio che ha anche emanato una propria legge in materia.
      L'articolo 2 individua i centri urbani che possono fregiarsi del titolo di città o di nucleo di fondazione; tra questi, Latina viene dichiarata capitale delle città di fondazione italiane.
      La definizione degli interventi avviene a cura del Ministero per i beni e le attività culturali, che ha il compito di predisporre un apposito piano pluriennale sulla base delle proposte formulate dai comuni di intesa con le soprintendenze competenti (articoli 3 e 4).
      Per il recupero, la valorizzazione, la ricerca e la divulgazione scientifica e didattica del patrimonio storico e culturale delle città e dei nuclei di fondazione, il Ministero per i beni e le attività culturali si avvale del Centro studi per l'architettura razionalista, con sede a Roma presso l'EUR Spa (articolo 6).
      L'articolo 7, infine, contiene le disposizioni finanziarie.
      In conclusione, alla luce di quanto premesso e nel ribadire la grande importanza che le città e i nuclei di fondazione rivestono per il nostro Paese da un punto di vista storico-artistico e culturale, si auspica una rapida approvazione della presente proposta di legge.
 

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